Rivestimenti in resina: caratteristiche e usi a confronto
Il mondo del design per interni ha rivalutato l’uso della resina sintetica nella realizzazione di rivestimenti di superfici varie. Ma cosa c’è da sapere sui rivestimenti in resina? Ecco caratteristiche e usi a confronto.
La resina sintetica non è un materiale innovativo, ma è riuscita a superare la sua funzione principale di collante per approdare a un utilizzo inedito.
Negli ultimi anni questo materiale plastico, complice l’effetto estetico e la versatilità, è diventato una delle scelte più gettonate in tema di rivestimenti in campo abitativo e non solo.
Rivestimenti in resina: pro e contro
I rivestimenti in resina sono soluzioni particolarmente gradite per via delle caratteristiche di questo materiale.
Prima di tutto i rivestimenti in resina si rivelano particolarmente resistenti all’azione di agenti chimici, al tempo e all’usura. Inoltre la resina consente di operare qualsiasi eventuale opera di manutenzione o ristrutturazione senza dover occuparsi della rimozione degli elementi esistenti.
Dal punto di vista estetico, poi, la realizzazione di un rivestimento in resina regala un risultato uniforme e privo di fughe. Questo agevola anche le operazioni di pulizia e scongiura la comparsa di umidità e muffa.
In ultimo, ma non per importanza, la trasparenza della resina consente di creare un impatto estetico personalizzato: effetto lucido, opaco, monocolor, decorativo e così via.
Non solo ambito residenziale. Le caratteristiche uniche dei rivestimenti in resina consento di usare queste soluzioni in qualsiasi ambiente e qualunque destinazione. Esistono degli svantaggi? Sì, se si pensa agli effetti del tempo (specie se lucidi), alle conseguenze di eventuali crepe e rotture del supporto e alla tendenza all’ingiallimento della resina (epossidica).
Le resine usate per i rivestimenti
Si fa presto a dire “rivestimento in resina” senza valutare il tipo di resina e il suo impiego in base alla destinazione d’uso e al risultato estetico desiderato. Quali sono le resine più comuni?
- Resina epossidica – Questo tipo di resina, essendo viscosa, richiede una diluzione con particolari solventi. Si rivela particolarmente resistente all’acqua, agli sbalzi termici e all’usura.
- Resina acrilica – La resina acrilica gode di caratteristiche uniche: è resistente ai cambiamenti climatici e alle fiamme; è elastica; è traspirabile. Per questo è molto facile da applicare.
- Resina poliestere – La composizione rende questa resina molto resistente all’azione meccanica e agli genti chimici; l’ideale per rivestire il legno, il cemento e il metallo.
Dove usare i rivestimenti in resina?
I rivestimenti in resina possono impreziosire qualsiasi superficie, dai pavimenti ai muri, in ambito residenziale, commerciale e industriale.
La possibilità di usare questo tipo di rivestimento praticamente su qualunque materiale e in qualsiasi tipo di ambiente permette di diversificare l’effetto finale. Considerando le caratteristiche del materiale, però, i rivestimenti in resina vengono usati per i bagni e le cucine in particolare.
Al tal proposito chi ha applicato i rivestimenti in resina alle pareti del bagno ha espresso opinioni positive riguardo la velocità di igienizzazione e la resistenza a qualunque agente chimico e urto.
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